La televisione è un “medium” potente, che nella sua capacità di orientare le opinioni e i comportamenti delle persone ha in qualche modo sostituito la religione. Claudio ha una fede incrollabile in questo mezzo.
Perché non usare la televisione - allora pensa - per dare alla gente delle indicazioni per vivere meglio? Claudio si propone di impiegare il mezzo televisivo per mandare ai telespettatori dei messaggi terapeutici indiretti. E’ convinto che, impiegata in questo modo, la televisione può fare miracoli. Più delle altre religioni, che in questo campo ci hanno provato da sempre.
Per farlo Claudio sfrutta la forma televisiva del varietà: i filmati di cui è autore e regista, girati per la strada, sono molto divertenti, e nello stesso tempo contengono dei messaggi che permettono di cambiare il proprio copione diretti all’emisfero cerebrale destro dello spettatore, senza che l’emisfero sinistro (la sua parte razionale) se ne renda conto.
Quando la RAI (ignara degli effetti terapeutici) li metterà in onda, i filmati di Ciaravolo diventano il più importante esperimento di prevenzione mediatica e subliminale su milioni di telespettatori che mai sia stato realizzato.
(Questi filmati saranno anche l’oggetto della tesi di specializzazione in psichiatria di Claudio, e diventeranno negli anni dei modelli di comunicazione efficace, e saranno presentati nei più importanti convegni di comunicazione).
In seguito, e fino al 1993, Ciaravolo diventa egli stesso produttore (oltre che autore) di un altro tipo di filmati televisivi, aventi invece l’obbiettivo di studiare i meccanismi della comunicazione interpersonale: meccanismi che hanno un ruolo centrale nel marketing (che può assumere i connotati del “marketing virale”), e nella diffusione delle leggende metropolitane.
I filmati di Ciaravolo, mandati in onda da un gran numero di televisioni in ogni parte del mondo, hanno offerto (e forniscono tuttora) agli studiosi di comunicazione del materiale prezioso per lo studio della formazione e del ruolo dei sistemi di credenze, ed hanno anche modificato, in maniera indiretta, l’elaborazione stessa dei pregiudizi.
Ciaravolo è stato un teorico del mezzo televisivo, ma ne è stato anche fruitore attento, oltre che autore di format e di trasmissioni (per la più parte di servizio) di successo in Italia e all’estero.
In seguito Ciaravolo è rimasto di religione catodica, pur frequentando degli altri modelli di comunicazione più interattivi, primo dei quali il web, e, in tempi più recenti, la radio.
Gli studi televisivi Claudio oggi li frequenta sporadicamente, con lo stesso ruolo che aveva quando tutto ha avuto inizio, alla fine degli anni 70: l’ospite. Accetta, di tanto in tanto, di parlare dei temi di cui è grande conoscitore, e che lo appassionano: la psicoterapia (molto raramente), l’arte (sporadicamente), la fortunologia (spesso) e la felicità (più di frequente).